Continua la “demolizione” dell’Ospedale di Faenza
Ci risiamo! L’estate appare sempre un ottimo momento per apportare delle modifiche in ospedale. Non essendoci riusciti con la Pediatria l’anno scorso, ci riprovano quest’anno con il depotenziamento di altri reparti con modi che passano più inosservati, mentre la cittadinanza è in vacanza.
Intanto c’era stato un incontro pubblico in Comune a fine luglio dove venivano date poche (e confuse) spiegazioni sulla nuova organizzazione del reparto ostetricia di Faenza. Si era capito che con una sinergia tra Lugo e Faenza si facevano vivere tutti e due i reparti e che Faenza diventava il polo della gravidanza fisiologica a basso rischio, ospitando anche le gravidanze fisiologiche dei presidi più vicini. Ma subito dopo questo viene già smentito: è già attivo un piano che vede il trasferimento da subito delle gravidanze a medio e alto rischio in altri presidi e in realtà non è previsto un invio a Faenza per le gravide delle altre città. Da qui si capisce che i parti caleranno in breve sotto i 500 e in seguito alla legge, che prevede la chiusura dei reparti che non raggiungono i 500 parti all’anno, il reparto si avvierà verso la chiusura.
Vorremmo anche un pò di chiarezza, dopo le notizie allarmanti uscite sui giornali nei mesi invernali, riguardo una morte fetale in merito alla quale vennero sospesi degli operatori per i quali non sono state poi riscontrate responsabilità collegabili alla morte della neonata. Per lo meno non ne è stata data notizia. Queste misure sono veramente finalizzate a salvaguardare la salute dei cittadini o sono volte ad altro? Ci risulta che in altri ospedali della Romagna ci siano state morti fetali, anche in numero superiore purtroppo, senza che per questo venissero depotenziati gli stessi reparti. Se veramente il motivo è la sicurezza dei pazienti non sarebbe meglio potenziarli, i reparti, o per lo meno capire dove sta realmente il problema, anziché trasferire le pazienti in altre strutture? Rispondendo così, finalmente, anche alla richiesta del pediatra in guardia attiva fatta l’anno scorso.
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