Nomina dei consiglieri comunali in Unione: un insulto al buon senso che conferma quanto da noi sempre sostenuto…

Ieri sera durante il Consiglio comunale di Faenza si è svolta la nomina dei rappresentanti dello stesso in seno al Consiglio dell’Unione della Romagna Faentina, dopo il cambio dello Statuto e le recenti elezioni in diversi comuni del nostro territorio. Quattro erano i consiglieri di opposizione da nominare, quattro i gruppi attualmente rappresentati. Il buon senso diceva, quindi, di eleggere un esponente per ogni gruppo. A nove mesi dal voto faentino, speravamo che la ragionevolezza avrebbe avuto la meglio sulle antipatie politiche, sulle ripicche, sui calcoli e le manovre da campagna elettorale (già abbondantemente in corso…) e invece, no, purtroppo non è andata così. Venendo meno agli accordi presi precedentemente (e non è la prima volta…), la Lega ha deciso, comunicandocelo solo poche ore prima del Consiglio, di votare per due esponenti del proprio gruppo consiliare, lasciando fuori Edward Necki de l’Altra Faenza. E così è andata, con l’appoggio di Cericola. Scelta legittima, ma per noi sbagliata e non condivisibile, come dimostrato dal nostro voto, corretto e coerente. I consiglieri eletti, quindi, sono stati Cericola di Rinnovare Faenza (centro destra), Padovani e Fantinelli della Lega e il nostro Portavoce Palli. Ora vedremo se i nuovi consiglieri parteciperanno attivamente ai lavori dell’Unione dando il loro contributo o se preferiranno passare il tempo in campagna elettorale permanente ( i precedenti non sono dei migliori…). Qualcuno potrebbe accusarci di aver avuto un comportamento simile quando qualche anno fa avallammo con il nostro voto l’esclusione della Lega dal Consiglio dell’Unione. Niente di più falso. Le due cose non sono paragonabili. Allora, semplicemente, non ce la sentimmo di votare un altro esponente leghista dopo che due di loro erano decaduti dal Consiglio comunale per cumulo di assenze non giustificate e lo stesso aveva fatto il loro esponente in Unione poco dopo. E, per di più, non nominammo al loro posto un nostro rappresentante, ma un consigliere di un altro gruppo.

Di certo questa votazione conferma palesemente quello che noi diciamo da mesi. E cioè che il cambio dello Statuto dell’URF fatto in questo modo non funziona e non raggiunge assolutamente uno dei più importanti obiettivi che si era prefissato: quello di porre rimedio al deficit di rappresentanza. Bastava garantire la presenza di un componente per ogni gruppo dei vari consigli comunali dell’Unione (come noi avevamo più volte inutilmente proposto…) e invece si è deciso, in base a logiche di spartizione, di alzare spropositamente il numero dei consiglieri, senza risolvere nessuna criticità. Così, infatti, i gruppi più numerosi, in base a calcoli e dinamiche politiche locali, possono fare il bello e il cattivo tempo e decidere a proprio piacimento di lasciar fuori consiglieri che rappresentano interi gruppi e conseguenti bacini di voti popolari, anche importanti. E così (tra lo stupore del Sindaco e dei consiglieri di maggioranza?!?!) è accaduto alla prima occasione…e chissà quante altre volte accadrà… Siamo al paradosso: i consiglieri dell’URF saranno quasi quaranta, ma nulla è cambiato e il deficit di rappresentanza permane e permarrà.

Un organo di secondo livello continua a stravolgere la rappresentanza delle elezioni di quattro anni fa.
Ma non con il nostro avvallo, non con il nostro voto.


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