VERGOGNA A FAENZA: IL CAOS ALL’INTERNO DELLA MAGGIORANZA TIENE IN OSTAGGIO IL CONSIGLIO COMUNALE PER QUATTRO ORE!!
Ieri sera in Consiglio comunale si è consumata una delle pagine più nere e vergognose della storia del centro-sinistra faentino, da sempre al governo questa città. Episodio che ha dimostrato la vera essenza di questa amministrazione. Durante l’elezione del Presidente del Consiglio comunale, la maggioranza si è resa protagonista di uno spettacolo indegno, di una sceneggiata ridicola, inaccettabile e irrispettosa nei confronti dell’aula e dei cittadini faentini, che ha palesato tutte le spaccature e i dissidi tra le loro correnti interne. Rispecchiando in pieno la situazione nazionale.
Uno psicodramma durato quattro ore (togliendo spazio a ben più interessanti discussioni), con sette votazioni successive che non hanno raggiunto il quorum necessario, tra sospensioni continue e prolungate, riunioni improvvisate di maggioranza in cui sono volati gli stracci, tensioni, preoccupazioni, caos, facce scure, urla, parole grosse, minacce, telefonate, arrivi inaspettati di consiglieri assenti richiamati urgentemente e inutilmente all’ordine, presenza in pompa magna di tutti gli stati generali del partito: segretario, consigliera regionale, staff e fedelissimi del Sindaco, accorsi prima per controllare che il diktat venisse osservato e poi per cercare di risolvere la questione…Uno spettacolo davvero incredibile, a cui ogni cittadino faentino avrebbe dovuto assistere. Causato, certamente, anche dalle nuove modalità di votazione pretese dalla minoranza che garantivano per davvero la segretezza del voto e la non influenza dello stesso. Cosa che dimostra quanto possono essere state falsate le tante votazioni passate…
Ma la cosa più grave è che hanno fatto tutto da soli, avendo fin dall’inizio il tempo e i numeri necessari per eleggersi tranquillamente il loro Presidente. L’opposizione, d’altro canto, non poteva essere più collaborativa di così. Abbiamo proposto nei giorni precedenti alcuni nomi del Pd che avremmo sostenuto in alternativa a quello presentato, e poi, visto il leggittimo rifiuto degli stessi, quello di Cavina, esponente anch’esso della coalizione di maggioranza, che abbiamo continuato a votare coerentemente fino alla fine. Viste le difficoltà che si sono palesate, bastava convergere su quel nome e sarebbe sato eletto un Presidente a larga maggioranza, dando un segnale importante di condivisione da parte di tutto il Consiglio. Ma, niente da fare, si sono intestarditi sul nome della Campodoni, imposto dalla corrente renziana del Pd faentino, con in testa un arrogante Sindaco Malpezzi. Candidatura divisiva non benvoluta non solo dall’opposizione, ma anche da Insieme per Cambiare, forza politica in seno alla maggioranza (che forse ha sfruttato questa occasione per provare ad affermarsi, vendicandosi del poco coinvolgimento politico di questi mesi), e da altri franchi tiratori facenti parti dello stesso PD. Tornati tutti in carreggiata e piegati agli ordini di scuderia solo dopo l’ennesima riunione di maggioranza a porte chiuse, questa volta con la presenza della potente consigliera regionale Rontini, di ritorno dalla direzione romana del Pd.
Che si sono detti? Cosa è stato promesso ai due consiglieri di Insieme per Cambiare (e, di conseguenza, all’altro franco tiratore interno al Pd), che si erano dimostrati duri e irremovibili per sette votazioni? Capiamo che c’era in ballo un buon stipendio, e forse questo è stato la causa di tutti i dissidi, ma la stessa Campodoni, invece di aspettare paziente il suo “premio”, poteva e doveva avere la decenza e il buon gusto di farsi spontaneamente da parte dopo qualche votazione andata a vuoto.
Ora la domanda è una: esiste ancora una maggioranza credibile, che abbia i numeri necessari per governare? Secondo noi non ci sono più i presupposti. Se non sono in grado di eleggersi un Presidente del Consiglio come possono pensare di portare avanti in maniera condivisa le scelte politiche necessarie per il bene della cittadinanza faentina? Insieme per Cambiare e l’Assessore Piroddi fanno ancora parte della maggioranza? Ci sarà un rimpasto di governo della città?
Ci auguriamo che la maggioranza si renda conto della situazione in cui si trova e che in questi giorni nella direzione del Pd locale qualcuno abbia la decenza di fare un passo indietro. Siamo di fronte ad un partito che nulla ha di democratico, dove non c’è il coraggio dell’espressione del dissenso e il voto di contestazione si esprime solo quando non conta nulla. La regola determinante è sempre la stessa: stare nei ranghi e mettersi in fila. Il sistema assicura che arriverà il momento per ritirare la propria ricompensa.
Faenza non può essere governata in questo modo, non è questo lo spettacolo che può e deve dare il Consiglio comunale. Abbiamo bisogno di una maggioranza coesa, unita e desiderosa di far bene, non di guerre intestine e di rese dei conti interne, di occupazione, spartizione e personalizzazione. Non certo qualità che chi amministra nell’interesse della cittadinanza e della comunità faentina deve mettere in campo.
[…] Lo spettacolo offerto da questa maggioranza, durante la recente elezione del Presidente del Consiglio comunale, è stato davvero pessimo e senza precedenti. […]