NESSUNO DEVE RIMANERE INDIETRO. COMMENTO DELUSO E AMAREGGIATO SULL’INCONTRO CON IL DIRETTORE DELL’AUSL TONINI
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Nessuno deve rimanere indietro: questo è ciò che da sempre ci spinge a districarci in questa giungla di politicanti, che si riempiono la bocca di parole e numeri, sempre più distanti e distaccati dai cittadini e dai problemi concreti.
Ieri sera si sono riuniti tutti i Sindaci e i consiglieri dell’Unione della Romagna Faentina, ovvero i comuni di Brisighella, Solarolo, Castel Bolognese, Riolo Terme, Casola Valsenio e Faenza, nella sala Consiliare di quest’ultimo.
Motivo di tale assemblea è stata la plenaria del nuovo Direttore generale dell’AUSL Romagna, Marcello Tonini, che avrebbe dovuto spiegare alla comunità, da tempo preoccupata, la bozza del riordino ospedaliero deciso in Regione.
La sala consiliare era piena, pubblico attento e assetato di risposte.
Con venti minuti di ritardo, dopo un breve intervento del nostro Sindaco, è stato innanzitutto presentato il nuovo Primario di Chirurgia dell’ospedale di Faenza, Gianpaolo Ugolini, che esordisce così: “…speriamo di finire la riunione in tempo per vedere la partita Italia-Spagna.” Gelo in aula.
Si è proseguito con un discorso in “politichese” del direttore Tonini, pieno di paroloni e dati generali sull’Area Vasta Romagna.
Ha detto tutto e non ha detto niente.
Il dato di fatto è che a questo percorso siamo arrivati costretti da leggi approvate da un governo indifendibile e sciagurato (Monti) e da una Regione che ha avallato la scelta di una Ausl “gigante” (la cui simile esperienza nelle Marche è già stata defintita infelice dal Direttore sanitario dell’Ausl Guerra), che non rappresenta certo un vincolo legislativo ma una scelta politica precisa.
La stessa linea politica che appena costituita la Ausl Romagna ha nominato 8 nuovi dirigenti, che non dimostra come le sinergie territoriali consentano riduzioni di costi, ma tagli ai servizi. Costi che sicuramente aumentano per i cittadini per l’accesso ai servizi ed anche per gli spostamenti che la nuova dislocazione dei presidi specialistici impone, con le tutte le problematiche e i disagi del caso, dai tragitti più lunghi alla mancata assistenza specialistica (altro che “scelte fatte per la sicurezza”).
Si è poi passato ad un giro di domande, riflessioni, puntualizzazioni da parte dei consiglieri presenti in aula.
C’è chi ha fatto discorsi inutili, quasi ad elogiare l’operato della Regione, chi invece domande ben più precise come il nostro capogruppo Massimo Bosi.
Sulle Case della Salute: quante saranno, quali i medici di base coinvolti, quanti e quando saranno realmente operativi; quanti posti letto saranno tagliati effettivamente per gli ospedali di Faenza, Lugo e Ravenna; se c”è l’intenzione di sottoscrivere il documento presentato in precedenza ai vertici dell’Ausl, ai Sindaci e a tutte le forze politiche del territorio, dal Comitato “Giù le Mani dalla Pediatria” e condiviso in pieno dal nostro gruppo in tutto il suo contenuto; dov’è scritto che a Cesena serve un nuovo ospedale e se quelle risorse non sarebbe meglio investirle per migliorare tutti i presidi già esistenti.
Dopo mille perplessità, più o meno condivise da tutti gli intervenuti, con il pubblico in trepidante attesa, riprende la parola Tonini.
Il discorso è stato un monologo teatrale, quasi comico, con un tono arrogante, strafottente ed irrispettoso, davvero disturbante ed inaccettabile, nei confronti dei consiglieri e dei cittadini.
Si definisce tecnico ma ha usato l’arroganza tipica di un politico.
Cosa che a fine incontro gli abbiamo fatto notare.
Alle domande specifiche e puntuali, semplici e dirette rivolte a Tonini da parte nostra, non abbiamo ricevuto risposta.
Nulla sulle Case della Salute (il Sindaco ha rimandato ad una risposta scritta del Dott. Guerra), nulla sulle risorse che saranno dirottate sul nuovo Ospedale di Cesena e solo un imbarazzato “lo abbiamo consegnato al Direttore” da parte di Malpezzi, riguardo al sostegno o meno al documento presentato dal Comitato Pediatria.
L’unica risposta chiara è stata sul taglio dei posti letto, che saranno 24 a Faenza suddivisi in 17 ordinari e 7 in Day-Hospital, 29 a Lugo e 48 a Ravenna, spalmati tra i reparti considerati “meno bisognosi”.
E’ stato rimarcato che i reparti per rimanere operativi devono essere composti da almeno 10 posti letto, quindi per il nostro reparto di Pediatria non c’è speranza, dobbiamo accontentarci e a giudizio di Tonini ringraziare, per il posto letto ricavato in altro reparto (in data 18 ottobre verrà indetto un bando per cercare pediatri a tempo indeterminato per ricoprire le mancanze).
Per il punto nascita l’obiettivo sarà quello di avere un’unica équipe medica di livello che si muoverà nei tre presidi Ravenna, Lugo e Faenza (mamme, d’ora in poi fate rete e accordatevi sui tempi del parto..).
Il Direttore ha infine rimarcato che per Faenza e Lugo sul punto nascita si è già in deroga “ATTENZIONE”.
Per l’ennesima volta si è parlato tanto, ma non si è voluto raccogliere le problematiche del territorio e dei cittadini, facendoci capire chiaramente che questo disegno “politico“ già tracciato va perseguito e attuato senza se senza ma. La sanità sarà sempre più gestita in base ai numeri e non ai servizi erogati e ai cittadini!
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