Le nuove nomine nello Staff del Sindaco? Fedeltà “alla scuderia”
Davvero non ci illudevamo, con il nostro comunicato a bando aperto, di cambiare le sorti dello stesso. C’è un obbligo che abbiamo di dare visibilità a una condotta che lo stesso Sindaco ha meglio qualificato commentando le nomine appena fatte per due posizioni del suo staff. Sicuramente non una condotta di sobrietà; con circa 360 dipendenti, forse anche con qualcuno già iscritto all’albo dei giornalisti, davvero c’era necessità di questi 2 nuovi incarichi?
La foglia di fico del confronto con la spesa del mandato precedente per le stesse posizioni non ne giustifica né la necessità, né la congruità. A noi cittadini piacerebbe vedere questa stessa energia nel difendere la costanza della spesa rispetto ad anni precedenti quando si parla di scuola, di sanità, di trasporti mentre, invece, in questi settori, si può solo tagliare! Non una condotta rispettosa del senso di un bando pubblico; quando si piegano i criteri di selezione a scelte predeterminate, ci si fa sostanzialmente beffa della procedura pubblica e di quanti vi partecipano. Se la norma prevede di ricorrere ad un bando pubblico, non è per infastidire l’amministratore pubblico, ma per assicurare ai cittadini pubblicità, trasparenza e scelta fra le migliori opportunità.
È facile, invece, leggere in questa condotta una fedeltà “alla scuderia”, di cui il Sindaco si fa parte integrante, provvedendo ad assicurare a persone del partito di appartenenza posizioni stipendiate. Quella fedeltà da cui lo stesso potrà, se il sistema non viene divelto dalle radici, trarre le sue prospettive, alla fine del secondo mandato come Sindaco, accedendo ad un qualche “gradino superiore” della carriera di chi fa politica per mestiere e non per servizio. Nulla di più distante da quanto praticato dal M5S e che ci auguriamo diventi la nuova regola, per il bene di tutti noi cittadini
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